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1) Dizion. 5° Ed. .
DENARO e DANARO.
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DENARO e DANARO.
Definiz: Sost. masc. Nome della principal moneta d'argento dei Romani, che da prima valeva dieci assi, e di poi ne valse sedici, ragguagliando a circa 85 centesimi della nostra lira; più tardi fu moneta d'oro del valore presso a poco di 25 denari d'argento; ne' bassi tempi poi fu moneta di rame, equivalente all'asse. Ed è termine d'Archeologia.
Dal lat. denarius. –
Esempio: Liv. Dec. 2, 240: Fu comandato al popolo di Capua che ciascuno anno.... dovesse rendere di tributo quattrocento cinquanta denari.
Esempio: Bard. G. Grand. Rom. 18: Certi poveri pescatori.... a Cesare mandarono supplicando lo diminuimento di centocinquanta denari loro imposti, che appena cento ne poteano pagare.
Esempio: E Bard. G. Grand. Rom. 48: Cornelio Balbo,... morendo, al popolo romano venticinque danari, o vero uno scudo romano per uomo, lasciò.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 15: Comandavano che non più che cento danari si spendessero in una cena.
Definiz: § I. E presso di noi si disse così La più piccola moneta, che in Firenze valeva la dodicesima parte del soldo, ossia la quarta parte del quattrino, e che in tempi a noi più vicini fu moneta semplicemente immaginaria. Presso altri popoli, nell'età di mezzo, era una parte aliquota del soldo, così di rame come d'argento. –
Esempio: Lat. B. Tesorett. 119: Quegli è largo e saggio Che spende lo danaro Per salvar l'agostaro.
Esempio: Fr. Iac. Tod. 63: Pater nostri otto a denaro, A pagar il tavernaro.
Esempio: Collaz. SS. PP. 26: Se noi vedemo che il guadagno di dodici danari possa bastare al bisogno del nostro corpo, non dobbiamo affaticarci di lavorare più, per guadagnare due soldi o tre.
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 212: Polvere d'oricello chi vende [paga di senseria] soldi uno, denari sei per cento. Agnelline provenzalesche, ovvero di Mugello, chi vende [paga] denari sei del cento.
Esempio: Murat. Dissert. Antich. ital. 1, 589: Impariamo parimente da un'altra legge del medesimo Augusto Carlo.... con quanti denari si comperasse un soldo; cioè con quaranta; e in altri tempi e luoghi con soli XII denari.
Definiz: § II. Quindi Denaro grosso, o di grossi, si chiamò Ciascuno di quei denari in cui si divideva la lira di grossi d'argento. –
Esempio: Cavalc. Att. Apost. 135: Valevano più di cinquanta milia di danari grossi.
Definiz: § III. E Denaro picciolo, o di piccioli, si chiamò il Denaro di rame. –
Esempio: Brev. Calz. Prat. 16: Sia punito.... in soldi diece di denari piccioli.
Esempio: Targ. Tratt. Fior. 273: Le Arti minori nello scritturare i loro libri si servivano d'un'altra minore moneta immaginaria, o di banco, cioè della lira, soldo, e danaro di piccioli.
Esempio: E Targ. Tratt. Fior. 283: Nel 1461 si batterono grossi alla solita lega d'argento popolino, cioè d'undici e mezzo di fino, di valuta di soldi sei e danari otto, cioè danari piccioli ottanta, e di peso 129 al più a libbra; e valeva il fiorino d'oro lire quattro, soldi otto, e danari quattro, cioè danari piccioli 1060.
Definiz: § IV. E per Moneta in generale; che oggi più comunemente usasi nel numero plurale denari. –
Esempio: Pier. Cron. 11: I Fiorentini comperaro Monte Grossoli a be' danari secchi da coloro che vi era.
Esempio: Dant. Inf. 22: Denar si tolse, e lasciolli di piano.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 68: Non s'impacciò d'investire altramenti i suoi denari.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 1, 202: Per aver voi non voluto.... pagare questi danari de' Svizeri e artiglierie.
Esempio: Bemb. Stor. 143 t.: Costui tre mila libbre d'oro in denari battuti, per testamento, lasciate avea.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 103: Vergogniamoci che alcuno benefizio si ritruovi, il quale per danari si faccia.
Esempio: Dav. Mon. 443: Noi de' latini vocaboli ci serviamo; e dal denario che era una spezie, i danari.... in genere nominiamo.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 2, 212: Mentre che io stava guardando quale uomo potessi chiamare che calasse il ponte o per preghiera o per danari, vidi ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 16: Guardiani se si potesse accomodare. I denari non guastano.
Definiz: § V. Usasi, ma più specialmente nel numero plurale, per Ricchezze, Abbondanza di beni, di patrimonio. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 444: Quando vi sono l'altre parti compitenti, non si de' guatare a' danari.
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 31: Gli uomini vagliono più che e' danari.
Esempio: Varch. Boez. 50: Allora sono da stimare i danari, quando, traslati in altri mediante la liberalità, non si posseggono più.
Definiz: § VI. Si disse anche per Gravezza, Balzello, e simili, coi verbi Porre denari o Imporre denari. –
Esempio: Pitt. I. Istor. fior. 15: Fu proposto che non più gli uomini ma la legge, per l'avvenire, i danari imponesse.
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 1, 471: I villani del contado di Pisa elessero di loro dieci uomini più esperti e di maggior nomea, ai quali.... fu dato autorità e balía a porre danari, e quelli riscuotere.
Definiz: § VII. Denaro, presso i Romani, fu Specie di peso che press'a poco equivaleva alla settima parte dell'oncia. –
Esempio: Domen. Plin. 644: Al dolore delle reni giova il seme secco al sole, dipoi trito, pigliandone trenta denari in una emina d'acqua.
Definiz: § VIII. Ed appresso noi fu, sino ai tempi nostri, Specie di peso contenente la ventiquattresima parte dell'oncia, e che equivale a gr. 1,179. E Denaro chiamavasi pure Ciascuno di quei piccoli pezzetti quadri d'ottone che servivano al peso del denaro. –
Esempio: Pegolott. Prat. Merc. 201: Libbre una d'argento al peso di Firenze, fanno in Pisa once dodici, denari otto.... Libbre una d'argento al peso di Firenze, fanno in Siena once dodici, denari tre.
Esempio: Invent. Pal. Sign. 221: Due bacini e due boccali d'ariento.... di peso in tutto di libre ottanta, once nove e danari diciotto.
Esempio: Stat. Art. Por S. Mar. 2, 37: Alli ermisini.... si possa.... dare un poco d'acqua, per ripulimento d'essi, con ricrescimento al più di denari sei per libbra.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 33: Pochi danari del sale istesso furono a più riprese condotti alla fusione.
Definiz: § IX. Fu anche Specie di misura contenente la, dugentoquarantesima parte del braccio fiorentino, equivalente a metri 0,00243. –
Esempio: Legg. Tosc. 6, 312: Partito il braccio a misura fiorentina in venti parti, le quali si chiameranno soldi, così ciascuna di dette parti in dodici, le quali si chiameranno danari.
Definiz: § X. Denari è nome di Uno de' quattro semi delle carte da giuoco dette all'italiana; e oggidì specialmente di quelle che servono al giuoco delle minchiate e de' tarocchi. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 12: E pria che mamma, babbo, pappa e poppe, Chiamò spade, baston, danari e coppe.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 79: Questo mondo è un giuoco d'ombre: Taglia a danari chi al merto attende.
Esempio: Not. Malm. 2, 664: Le carte 56 [nel giuoco delle minchiate] son divise in quattro specie, che si dicono semi, che in quattordici sono effigiati denari,... in 14 coppe, in 14 spade, ed in 14 bastoni.
Definiz: § XI. In denaro, coi verbi Dare in denaro, Pagare in denaro, e simili, vale Con denari contanti.
Definiz: § XII. Accennar coppe e dar denari. –
V. Coppa, § XIV.
Definiz: § XIII. Aver denari vale Esser ricco, ed altresì Aver modo di spendere, Essere in condizione da potere spendere in checchessia. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 15: Chi ha danar, per tutto il mondo Ha ciò che vuole.
Definiz: § XIV. Coi denari d'alcuno, o, come anche trovasi, Per i denari di alcuno, vale A spese di quello, A sue spese. –
Esempio: Albizz. R. Commiss. 3, 241: Dia loro, pe' loro danari, quello che vogliono da vivere.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 284: Scriva a vostre Signorie che voglino dare passo e vettovaglia, per li loro danari, a queste genti di messer Giovanni.
Definiz: § XV. Di quattro danari, detto per ischerno a persona, vale Di nessun conto, Misero. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 280: Mercantuolo di quattro denari che egli è!
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 11, 44: Adunque,... vuoi essere ardito tu,... vilissimo rigattiere, mercatantuzzo di quattro danari, di sconficcare gli ornamenti delle camere de' gentiluomini?
Definiz: § XVI. Far danari, o denaro, vale Mettere insieme, Accumulare, ricchezze, Procacciar guadagni, Arricchire. –
Esempio: Ross. P. Sveton. 3, 191: Poi che i danari, ch'e' fece ingiustamente, furono da lui usati ottimamente.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 2, 4: Il Pacienza ha fatto Roba e danari, e è 'n reputazione.
Esempio: E Buonarr. Fier. 3, 4, 9: Così dunque chi vota aver la borsa Si trova, non pensare a far denari?
Esempio: Forteguerr. Cap. 224: E crescer tanto la sete e la furia Di far denaro, che ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 29: Ma dunque dei denari voi doveste Farne a palate. Non dico a palate. Ma c'è qualche ruspone.
Esempio: E Panant. Poet. Teatr. appr.: Ho domandato: come vanno avanti [i musici]? Rispose Ciapo: fan denari a staia.
Definiz: § XVII. Far denari, vale anche Raccogliere, Ricavare, qualche somma di denaro, vendendo mercanzia, o procacciando imprestito, e simili, per provvedere più specialmente al nostro bisogno, a qualche occorrenza, e simili. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 356: Deliberò quella notte col suo compagno uccidere l'uno e l'altro [porco], e per debito che avea, mandarli a Firenze a un suo amico tavernaio, e farne danari; e così feciono.
Esempio: Machiav. Stor. 2, 59: Non poteva, se non con rispetto, strignere i cittadini a far danari.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 376: Io ho trovato un modo facile Da.... far danar senza pericolo.
Esempio: Ambr. Cofan. 2, 1: E parravi un bellissimo Modo di dare al parentado indugio, E far danari.
Definiz: § XVIII. Lasciare andare dodici denari al soldo, e Lasciare andare, o correre, due soldi per ventiquattro denari, vale proverbialm., Passarsi leggermente di checchessia, Non darsene cura o briga, Lasciare andar le cose come vanno. E Lasciare andare, Correre, e simili, ventiquattro denari per un soldo, pure proverbialm., e in modo enfatico, vale Non lagnarsi, Non risentirsi, o simile, di cosa che ci rechi dispiacere, offesa, danno; Acquietarvisi. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 23: Vivo all'antica, e lascio correr due soldi per ventiquattro denari.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 181: Il giuoco è pari, e però lasciate andar ventiquattro danari per un soldo.
Esempio: Varch. Ercol. 113: Il che si dice ancor.... Lasciare andare due pani per coppia, o dodici danari al soldo.
Definiz: § XIX. Non lasciar per denari una cosa, vale Comprarla a qualunque prezzo. –
Esempio: Nov. ant. B. 70: E sappi se non l'hanno mangiato (un pane), e comperalo da loro, e nol lasciare per danari; chè quello che noi avemmo, mi parve molto buono.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 7, 151: Conosciuto la bellezza sua (di un quadro di Nostra Donna), non lo lasciò per danari.
Definiz: § XX. Non trovare checchessia per denari, Non poter avere, checchessia per denari, vale Esserci di checchessia tale scarsità, od Esser checchessia tanto pregevole e raro, da non potersi avere a niun prezzo. –
Esempio: Docum. Miliz. Ital. 292: Accadendo che di già sono magri [i cavalli] per essere mancate l'erbe, delle che (delle quali) ci saria suto copia quando fussi piovuto; nè mangiano altro che stoppie, nè si truova biada per denari.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 6, 4: Tanto sono in pregio le 'mpronte de' conj suoi, che chi ne ha, le stima tanto, che per danari non se ne può avere.
Definiz: § XXI. Valere quattro denari, significa Essere di pochissimo prezzo. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 95: Uno mantelluccio che appena vale quattro denari.
Definiz: § XXII. I denari sono il secondo sangue; è maniera proverbiale, che serve a denotare la grande importanza del denaro. –
Esempio: Not. Malm. 2, 691: E veramente le partite in debito sono ferite, perchè si dice I denari sono il secondo sangue, il quale con tali ferite si cava d'addosso al prossimo.
Definiz: § XXIII. I denari vanno e vengono; è maniera proverbiale, che usasi a denotare, che Non bisogna esser troppo stretti nello spendere, perchè il denaro speso torna poi per altra via nelle nostre mani.
Definiz: § XXIV. Chi non ha denari, non abbia voglie; proverbio di chiaro significato. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 15: Infatti, chi ha danar, per tutto il mondo Ha ciò che vuole; e però chi è povero, E non ha de' danar, non abbia voglie.
Definiz: § XXV. Denari e santità, metà della metà; e come anche si disse, Denari e santità, credine la metà della metà: proverbio usato a significare, che Non è da accogliere tanto leggermente il giudizio che si fa delle ricchezze e delle virtù altrui, perchè il più delle volle l'opinione suol essere maggior del vero. –
Esempio: Adim. A. Ador. Mag. 94: Dice bene il proverbio: Danari e santità, credine la metà della metà.
Definiz: § XXVI. I denari non si trovan per le strade, I denari non si zappano, e simili; sono proverbj i quali valgono che Non è facile trovar denari, e che bisogna guadagnarseli con fatica, e tenerne conto. –
Esempio: Buonarr. M. V. Lett. Ric. 191: A me parrebbe di vederla (la casa), ciò è che voi la vedessi prima molto bene, e informarsi della valuta: e quando vedessi che 'l prezzo non fussi gusto (giusto), lasciarla a chi la vuole: perchè i denari non si truovon per le strade.